LEGO® Harry Potter™ 76406 – Hungarian Horntail Dragon – Recensione

LEGO® Harry Potter™ 76406 – Hungarian Horntail Dragon – Recensione

Da un paio d’anni la gamma LEGO® Harry Potter si è ampliata oltre le solite scene dei playset per offrire delle build meno giocabili e più espositive.
I primi set che possiamo far rientrare in questa categoria sono Edvige, la civetta di Harry Potter (75979) e Fanny, la fenice del prof Silente (76394).
Oggi per tutti gli appassionati arriva una terza creatura magica volante: nientemeno che un drago.
Un Ungaro Spinato per l’esattezza.

La confezione
LEGO® Harry Potter™ Hungarian Horntail Dragon (76406) questo il nome del set, si presenta al pubblico con la classica scatola della serie dedicata al più famoso maghetto inglese.
Sul fronte, un’enorme e accattivate immagine del drago in volo mentre cerca di ‘arrostire’ Harry che sulla sua scopa fugge. Il retro presenta, invece, i dettagli principali del set: le dimensioni del drago e la spiegazione del movimento per far muovere le ali.
All’interno troviamo cinque pacchetti, un foglio di adesivi, un libretto di istruzioni con la nuova livrea bianca e una busta contenente le ali del drago in tessuto.

La costruzione
L’ Hungarian Horntail Dragon è un modello realistico dell’iconico drago che appare nel corso del torneo tre maghi nei film della serie Harry Potter.
Il modello in mattoncini costituito da 671 pezzi, si realizza con una costruzione non particolarmente complessa, ma che necessita comunque di attenzione.

Il movimento, che si costruisce con i mattoncini contenuti nelle prime due buste, ricalca quello dei modelli di questa tipologia precedenti, quindi non è una vera e propria novità.
La novità, invece, si trova nella scopa che Harry impugna, non più una scopa stampata in un unico pezzo, ma utilizzando un’antenna in reddish Brown, un plate modified 1×1, un paio di manette e il nuovo pezzo con le setole che vedete nella foto in alto.

Tornando al meccanismo, un insieme di axle e meccanismi Technic permettono, al drago di sbattere le ali. Ruotando le maniglie sul display, entrambe le ali prendono vita.
Non è un semplice movimento ‘su e giù’. Le ali sono articolate sia al corpo che al centro il che permette di conferire al movimento un soddisfacente movimento ampio. 
La sezione, su cui l’Ungaro spinato è collegato alla base, è poi leggermente inclinata. Questo aiuta in parte a nascondere le parti mobili, ma dà anche al drago una bella posa di volo.

Per la costruzione del drago, dalla busta due in poi si trovano tutti i pezzi per completare il torso (la parte più grande), la coda, le zampe, la testa e infine, con la busta 5, le ali.
Anche qui, una serie di pezzi technic permette di rendere le due propagini credibili in quanto ali e resistenti allo stesso tempo.

Il fulcro del set è chiaramente l’animale stesso, ma c’è anche una minifigure di Harry Potter conun uovo d’oro che può essere montato in volo sulla scopa davanti alle fauci fiammeggianti della bestia.

Credo che la versione di Harry che indossa questa casacca sia un’esclusiva di questo set.

Conclusione

Il modello che si realizza nell’oretta scarsa di costruzione, non è solo gratificante da assemblare e impressionante da mostrare, ma presenta anche delle ali snodate molto realistiche che si muovono con un movimento fluido e aggraziato. La robustezza di questo set è davvero accurata e il drago risulta minaccioso al punto giusto.
Anche gli appassionati del tema Castle o del Fantasy in generale, sono certo, che apprezzeranno questo set.
Inoltre l’Ungaro spinato è un ottimo complemento per i set di Hedwig e della Fenice di cui parlavamo all’inizio, attualmente ancora disponibili sul sito LEGO.com. 
E’ sicuramente un set adatto sia agli AFOL che vogliono cimentarsi con una costruzione degna di questo nome, che ai bambini che possono creare inseguimenti volanti tra Harry e il drago, senza dimenticare i fan di Harry Potter.

Si ringrazia il Gruppo LEGO® per aver fornito a Brick.it Magazine una copia recensione del set. Tutte le considerazioni espresse in questa recensione sono frutto dell’opinione personale dell’autore.

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