LEGO® 75329 – Star Wars™️- Death Star Trench Run – Recensione

LEGO® 75329 – Star Wars™️- Death Star Trench Run – Recensione

La forza è potente in quest’uomo. La prima percezione di Dart Vader di quanto Luke, suo figlio, fosse allo stesso tempo una minaccia e un portento è racchiusa nelle parole di Vader stesso.
il percorso intrapreso per il set che sulla scena del compattatore continua con questo secondo, iconico set della serie Diorama Collection, il 75329.


La scena ritratta è quella dell’inseguimento sulla Morte Nera, pochi istanti prima che Luke affidandosi alla Forza riuscisse a distruggere con un solo colpo il prodigio tecnologico dell’Impero.
Come già detto per il primo dei set recensiti, la scatola e le istruzioni seppure ben fatte ed emozionanti avrebbero meritato rispettivamente sigilli adesivi e carta più pesante. Tuttavia l’effetto nel complesso è molto buono e permette di entrare subito nel clima dell’avventura che si ritirare.
Le differenze rispetto al diorama precedente sono evidenti: prima di tutto non ci sono congegni o parti mobili, dovendo di fatto raccontare un singolo, concitato momento e non tutta la scena. Altra evidente differenza sta nella scelta (obbligata) della microscala e non della scala minifigure. Nonostante il numero relativamente esiguo di pezzi (665, privi di minifig), le buste all’interno sono ben 6. È una scalata motivata e logica, derivante probabilmente al cospicuo numero di piccoli pezzi e passaggi che richiedono concentrazione e qualche pausa per i meno esperti.

Nonostante non siano presenti parti mobili o meccanismi giocabili, la costruzione risulta molto godibile proprio per la varietà e la continuità di dettagli atti a riprodurre l’epidermide metallica della Morte Nera. È un lavoro minuzioso che si protrae dal primo all’ultimo passaggio e coinvolge molto. L’impressione di essere attore della nascita di un piccolo capolavoro è palpabile e credo che il target di riferimento, non necessariamente AFOL ma di certo adulto e fan della saga, possa sentirsi coinvolto durante tutta la costruzione che ha una durata breve per chi avvezzo e di certo non lunga anche per chi ha meno familiarità con gli stud. La scelta, sapiente, di alternare stud e tile in un caos organizzato, premia il colpo d’occhio come il tatto nel montaggio. Mi sarebbe piaciuto un uso più prospettico dei colori, soprattutto dei grigi che avrei alternato più di quanto si sia fatto e non avrei disdegnato la presenza di inserti metallic silver, che credo sia stata depennata sia per una questione di costi che per la scelta di usare il metallico solo sugli griglie della cornice.
A fine opera si ha davvero la sensazione di assistere a una scena in movimento ed è questa impressione che dà la misura di quanto il designer abbia colto nel segno.
Seconda tappa di tre nel mondo dei mini diorami a tema Star Wars, secondp estratto dall’episodio IV. Non c’è che dire, Rosso 5 ancora una volta ha colpito nel segno.

Si ringrazia il Gruppo LEGO® per aver fornito a Brick.it Magazine una copia recensione del set. Tutte le considerazioni espresse in questa recensione sono frutto dell’opinione personale dell’autore.

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