LEGO® elimina gli stereotipi di genere? Facciamo chiarezza

LEGO® elimina gli stereotipi di genere? Facciamo chiarezza

“LEGO elimina gli stereotipi di genere”. Così titolavano ieri la maggior partedei siti di informazione italiani. “Cancelleranno le serie Friends e Princess” azzardava qualcun’altro.
Niente di più lontano dalla realtà, quindi vediamo di fare un po’ di chiarezza su una ‘non notizia’, rilanciata con enorme pressapochismo dalla stampa.
Cos’è accaduto quindi?
Lunedì scorso, giorno che celebrava la Giornata Internazionale delle Ragazze istituita dall’ONU, LEGO ha lanciato la campagna ‘Ready for Girls’, dedicata alle ragazze di tutto il mondo e a come ricostruiscono il mondo attraverso il problem solving creativo. È stata, infatti, pubblicata una ricerca commissionata dal Gruppo LEGO e dal Geena Davis Institute che rivela che, mentre le ragazze sono pronte a rompere gli stereotipi di genere, il loro potenziale creativo è a rischio a causa del pregiudizio sociale.

La ricerca rivela come, nonostante le ragazze di oggi si sentano sempre più a proprio agio con diversi tipi di attività creative e di gioco, dall’altro (durante la crescita) rimangono frenate a causa degli stereotipi di genere radicati nella società.
LEGO ha così deciso di lanciare una nuova campagna dal titolo ‘Ready for Girls’, che celebra le ragazze che ricostruiscono il mondo attraverso il problem solving creativo.

La ricerca, che ha intervistato quasi 7.000 genitori e bambini dai 6 ai 14 anni in Cina, Repubblica Ceca, Giappone, Polonia, Russia, Regno Unito e Stati Uniti, evidenzia la necessità per la società di ripensare le proprie percezioni, azioni e parole per sostenere l’empowerment creativo di tutti i bambini.

I risultati della ricerca mostrano che le ragazze si sentono pronte ad affrontare il mondo ma, al contrario, la società non lo è nel sostenere la loro crescita attraverso l’apprendimento ludico.
Se si parla di gioco creativo, le giovani donne non si sentono per niente limitate per questo tipo di attività: rispetto ai ragazzi, infatti, sono più restie ai pregiudizi di genere (il 74% dei ragazzi contro il 62% delle ragazze crede che alcune attività siano solo per un determinato genere) e più aperte verso i diversi tipi di gioco rispetto anche a quello che i loro genitori e la società tipicamente impongono.
Per esempio, l’82% delle ragazze crede che sia giusto giocare a calcio e che i loro coetanei pratichino la danza classica, rispetto al solo 71% dei ragazzi. Tuttavia, nonostante i progressi compiuti dalle giovani donne, che eliminano i pregiudizi già in tenera età, gli atteggiamenti generali che circondano il gioco e le carriere creative rimangono disuguali e restrittivi. Infatti, secondo questa ricerca:
I genitori che hanno risposto al sondaggio, indipendentemente dal fatto che abbiano un figlio, una figlia o entrambi, per la maggior parte delle professioni creative immaginano esserci un uomo a ricoprire tale ruolo. Sono quasi sei volte più propensi a pensare a scienziati e atleti uomini, piuttosto che donne (85% contro 15%) e più di otto volte ad immaginare gli ingegneri come uomini che donne (89% contro 11%).
Il dato allarmante riguarda anche le nuove generazioni. bambini intervistati in questa ricerca condividono queste stesse impressioni, ad esclusione delle ragazze, che sono molto più propense dei loro coetanei a considerare una gamma più ampia di professioni sia per le donne che per gli uomini.
Gli approfondimenti indicano inoltre, che le ragazze, in genere, sono incoraggiate verso attività più cognitive, artistiche o legate alla performance rispetto ai ragazzi, che invece sono più propensi ad essere spinti in attività fisiche e di tipo STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics). I genitori coinvolti in questo studio sono quasi cinque volte più predisposti a incoraggiare le ragazze rispetto ai ragazzi a impegnarsi in attività di danza (81% vs. 19%) e di dress-up (83% vs. 17%), e più di tre volte più propensi a fare lo stesso per la cucina (80% vs. 20%). Al contrario, sono quasi quattro volte più disposti a incoraggiare i ragazzi verso giochi di programmazione (80% vs. 20%) e sport (76% vs. 24%) e oltre il doppio quando si tratta di giocattoli di codifica (71% vs. 29%)

Così, nella Giornata Internazionale delle Ragazze, LEGO ha voluto invitare genitori e bambini a sostenere il gioco inclusivo. Che non significa ‘eliminare gli stereotipi di genere nei suoi prodotti, bensì tentare un cambio di mentalità. E per aiutarci, l’azienda ha sviluppato una divertente guida in 10 passi che si conclude con un invito ad agire rivolto ai genitori: l’idea è quella di condividere le foto delle creazioni LEGO dei loro figli su uno sfondo AR predefinito che riporta le parole “Get the World Ready for Me”.
Anche in Italia partirà una campaga a favore di questo tema. Il 18 ottobre partirà “Mums of Girls” per sostenere e celebrare la creatività delle bambine e rendere il gioco più aperto e significativo per i loro genitori. Il progetto ha l’obiettivo di sensibilizzare le mamme e i papà sull’importanza di sostenere i sogni delle donne del futuro fin dalla tenera età, qualunque essi siano.
Ambassador del progetto, Kiara Fontanesi, pilota motociclistica italiana e prima donna a vincere il Campionato mondiale di motocross per quattro volte consecutive. L’esperienza della campionessa, vittorie e sfide compresi, vuole essere una testimonianza di quanto l’impatto e il supporto dei genitori è stato importante per realizzare il suo sogno.
Partendo proprio da questo esempio, Kiara a sua volta, essendo mamma di una bambina, sarà pronta a sostenere ogni ambizione e progetto della propria figlia.

Che LEGO sia impegnata in una campagna sulla parità di genere, non è una novità. Da anni escono set che celebrano le donne che hanno avuto successo in ruoli, una volta ritenuti esclusivamente maschili, così come con il recente set 40516 ‘Everyone is awesome’ si è voluta celebrare la libertà di essere diversi, ma con alla base l’integrazione e l’uguaglianza.

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