Un’estate al fresco a Lego City! – seconda parte

Un’estate al fresco a Lego City! – seconda parte

I nuovi set più “cittadini” di questa torrida estate a Lego City segnano una svolta radicale nell’evoluzione di questa storica serie. Andiamo a scoprire insieme le tante novità che ci aspettano!

#NomeEtàPezziPrezzo
60380Downtown8+2010209.99
60366Centro sci e arrampicata7+1045104.99
60365Condomini6+68884.99
60364Skate Park urbano6+45454.99
60398Villetta familiare e auto elettrica6+46252.99
60363Gelateria6+29634.99
60362Autolavaggio6+24319.99
60391Camion da cantiere e gru con palla da demolizione4+23549.99

60380 Downtown

“Downtown”, ovvero “centro città”. Perché hanno lasciato il nome inglese anche per il mercato italiano? Secondo me è per differenziare questo enorme set da tutti i vari “centri città” già apparsi, anche recentemente, nella serie City. Rispetto al passato, infatti, questo modello segna un notevole passo avanti in termini di dimensioni, complessità e stile (ma anche prezzo!). Basta fare un confronto con la versione precedente, il set n. 60292 del 2021 (già ritirato), che aveva 790 pezzi ed era consigliato per la fascia d’età 6+: adesso di pezzi ce ne sono più di 2000 e l’età è aumentata di 2 anni. Ma le differenze vanno oltre ai dati nudi e crudi. Come ho scritto nell’introduzione, qui ci troviamo di fronte a un cambiamento fondamentale nella concezione stessa del sistema City, il quale adesso si avvicina molto di più agli edifici modulari dei set Creator. Lego stessa mette in evidenza questa nuova caratteristica mostrando nel retro della confezione tutti gli elementi separati e una delle loro tante possibilità di riconfigurazione. Ogni ambiente (e ce ne sono ben 11!), infatti, è un’unità a sé stante che può essere impilata sulle altre grazie alla profusione di tile e plate modificati n. 41740 (quelli che consistono in un tile 1×4 con stud a entrambi i lati) che rivestono la sommità delle mura perimetrali e garantiscono una connessione solida ma facilmente rimovibile, mentre lateralmente i moduli si connettono con i classici mattoncini Technic forati 1×4 e due buoni vecchi pin with friction ridges neri: le possibilità di combinazione sono tantissime!

Un’altra differenza fondamentale è l’assenza di alcuni elementi chiave tipici, anzi topici: ogni centro città prodotto finora conteneva, di solito, almeno un poliziotto o un pompiere (spesso entrambi) con rispettivi veicoli e almeno un mezzo da lavoro o da cantiere (a volte entrambi), invece qui non c’è neanche uno di questi elementi. Credo che l’idea di base precedente fosse di racchiudere in un unico, grande set il riassunto dei temi principali di Lego City, mentre adesso è prevalsa la concentrazione sull’aspetto architettonico e “sociale” della città e meno su quello funzionale, quest’ultimo affidato ai set delle altre linee specifiche (polizia, vigili del fuoco, ecc.). Personalmente, ritengo questa scelta conflittuale: da una parte non posso che essere entusiasta delle accresciute specializzazione e raffinatezza di stile, ma dall’altra trovo irritante che adesso un genitore sia costretto ad acquistare più set di linee diverse per poter dare ai propri figli un’esperienza di gioco completa, lasciando il portafoglio molto alleggerito nel processo. Già, perché a più di 200 euro anche il prezzo di questo set adesso si avvicina a quello degli edifici Creator modulari…

Comunque, chi colleziona minifigure e pezzi rari probabilmente non se lo lascerà scappare, visto che qui ci sono tante parti nuove o in nuove colorazioni. Una menzione speciale merita il nuovo connettore n. 3628 (vedi immagine), che sicuramente aprirà vie nuove agli appassionati di MOC, ma la novità che mi piace di più è senza dubbio la coppola del custode!

60366 Centro sci e arrampicata

Questo set ha circa la metà dei pezzi e costa la metà del prezzo del set precedente, ma la filosofia che ci sta dietro è la stessa: quella che in passato sarebbe stata una solida costruzione tutta d’un pezzo, anzi tutta interconnessa, adesso è stata suddivisa in diverse unità modulari che si possono scambiare tra di loro. A dire il vero, le possibilità di riconfigurazione sono molto limitate perché il set è più piccolo del Downtown e le unità che possono essere effettivamente scambiate sono solo due. Qui, per costruire qualcosa di veramente diverso, bisognerà mettersi all’opera e dare vita a nuovi moduli che si integrino con quelli già presenti: un bello stimolo alla creatività!

Anche senza aggiungere altro, il modello è comunque già ben fornito e il colpo d’occhio è impressionante. Non si era mai vista un’intera pista da sci in un set ufficiale, questa è una prima assoluta! Inoltre mi sembra geniale l’idea di averla pensata come pista artificiale in congiunzione con la parete da arrampicata: un’ottima gestione degli spazi. E ancora a proposito di spazi, l’altra gemma nascosta all’interno della struttura è l’ascensore, un’altra prima assoluta per la soluzione tecnica adottata: tutto merito del nuovo ingranaggio a spirale che è stato introdotto quest’anno nell’Accademia di addestramento n. 60372.

Per il resto, anche questo set è bello pieno di pezzi nuovi o in nuove colorazioni: il sito Brickset.com ne indica ben 19. Sul versante del curioso segnalo il tile 2×2 con la selezione di bevande calde, mentre su quello dell’utile i nuovi pezzi in azzurro chiaro trasparente. Secondo il mio modesto parere, l’ottimo rapporto pezzi/prezzo unito alle peculiarità uniche e alla elevata giocabilità rendono questo set un acquisto fortemente consigliato.

60365 Condomini

Della nuova infornata estiva di set, questo è uno di quelli che mi convincono meno. Cominciamo dal nome: si può vedere molto chiaramente che l’edificio è un “condominio”, sostantivo maschile singolare, e anche in inglese il nome è al singolare (“Apartment Building”, che significa – appunto – “condominio”), ma nella traduzione lo hanno fatto diventare plurale. Forse il nome va letto con l’accento sulla “o”, condòmini, spostando l’attenzione sugli inquilini piuttosto che sull’edificio? Mistero…

Per quanto riguarda stile e tecniche di costruzione non c’è niente di interessante da segnalare. L’unico elemento che ha catturato la mia attenzione è il tavolino con la televisione, ma anche questo sembra preso da una delle MOC dei “Venerdì dei mobili” di @brickdesigned, quindi non ci vedo molta originalità.

Per di più questo set non presenta nessuna parte nuova di rilievo, a parte una parrucca femminile e un paio di pantaloni rosa corallo.

L’unica caratteristica degna di nota sarebbe la sua costruzione modulare realizzata con le stesse modalità dei set di cui ho scritto prima, ma purtroppo il risultato è che questo modello sembra un po’ il “parente povero” del Downtown n. 60380, povero in tutto tranne che nel prezzo: 85 euro mi sembra, francamente, un costo esagerato per ciò che questo set offre. Se si vuole acquistare un set modulare bello da vedere, divertente con cui giocare, riconfigurabile a piacere e a un prezzo tutto sommato ragionevole conviene passare direttamente al prossimo, lo Skate Park urbano.

60364 Skate Park urbano

Il tema dello skate park non è nuovo per Lego: è uno di quelli ricorrenti nella serie Friends, mentre in City, prima di adesso, era stato presentato solo due anni fa con un piccolo set da 179 parti (n. 60290). Ancora prima, nel 2018, era comparsa una “Modular Skate House” per la serie Creator 3in1 (n. 31081), ma di modulare, in realtà, aveva ben poco. Adesso, invece, i designer Lego hanno messo in campo l’esperienza acquisita con la serie Stuntz e l’hanno mescolata con il nuovo stile autenticamente modulare per creare uno Skate Park di dimensioni generose all’insegna del divertimento e della creatività.

Il set, composto da 454 parti, si assembla in ben 15 moduli distinti che hanno moltissime possibilità di combinazione (vedi immagine).

Non ci sono pezzi nuovi degni di nota, ma non importa, perché qui l’attenzione è stata tutta rivolta alla giocabilità e il risultato è veramente eccezionale. Un set come questo è capace di accendere l’entusiasmo di tutti e, per quello che offre a questo prezzo (55 euro), penso proprio che meriti l’acquisto.

60398 Villetta familiare e auto elettrica

Stranamente, in Lego City le case scarseggiano. Nel senso che, a quanto mi risulta, esistono solo 3 set di case nella serie City: una prodotta nel 2010 (n. 8403), una nel 2021 (n. 60291) e adesso questa. Tutta un’altra storia è quella della serie Friends: dal 2012 a oggi sono state prodotte ben 24 case! Forse è questo il motivo per cui in questo set si trovano diverse parti che sembreranno nuove e originali per i conoscitori di City, ma che in realtà sono già state presentate in vari set di Friends, come per esempio il grande frigorifero a tre ripiani. Ma anche i maschietti hanno pur bisogno di una casa, quindi eccone una tutta per loro: non a caso, secondo me, questa famigliola di tre persone ha proprio la minifig di un bambino.

La villetta non brilla per soluzioni tecniche innovative, però ha un design gradevole e gli ambienti sono stati ricreati con la consueta attenzione al dettaglio: nella sala da pranzo ci sono le ciotole per l’acqua e il cibo del cagnolino (attenzione, collezionisti di animali! Questo, per ora, è l’unico altro set che lo contiene oltre all’Addestramento cinofilo mobile n. 60369!); in cucina ci sono un bel po’ di utensili sia in bella vista che nascosti dentro ai cassetti e agli sportelli; il bagno con wc ha anche la doccia; nella camera del bambino c’è una lampada con glitter, mentre in quella dei genitori c’è il cellulare accanto al letto.

L’elenco potrebbe continuare, ma preferisco non svelare i dettagli, visto che questi sono l’unico punto di forza del set. Oltre a queste piccole sorprese, infatti, la villetta non offre altro di interessante: la macchina elettrica è assolutamente banale, il sistema modulare non è sfruttabile perché nessun ambiente è interscambiabile (a dispetto di quanto affermato nella descrizione del sito Lego), lo spazio interno è limitato e, a parte il sottotetto apribile, non è facilmente raggiungibile (il giardino d’inverno, in particolare, sembra molto affollato). Che dire, per un prezzo di 53 euro ci si aspetterebbe qualcosina in più.

60363 Gelateria

Anche questa è una prima assoluta per Lego: fino ad ora c’erano state varie iterazioni di stand e camioncini dei gelati (persino Joker ne aveva avuto uno! Vedi set n. 7888), ma mai una vera e propria gelateria tutta al completo. Il negozio all’esterno ha un aspetto magnifico: un grande cono sovrasta il tetto con tre palline di gelato dai colori improbabili che si sciolgono in tre rivoli che colano fino alla porta d’ingresso creando una dolce cascata colorata. Mi piacerebbe vedere una vera gelateria costruita in questo modo, farebbe un figurone!

All’interno, il bancone dei gelati è ottenuto con un parabrezza trasparente 2x6x2 che mi fa sorridere per la sua semplice genialità; inoltre ci sono una pianta decorativa, un frullatore, due frigoriferi con latte e ghiaccioli, e un pannello con quattro tile tonde 1×1 colorate che non ho idea di cosa rappresentino (frutta? coppette? cialde? Se avete qualche idea scrivetela nei commenti!).

Anche all’esterno ci sono vari accessori che permettono ai bambini una bella esperienza di gioco, mentre gli adulti collezionisti probabilmente apprezzeranno il costume da orso polare che costituisce una delle unicità di questo set insieme alla testa con barba, smorfia e occhiali da sole, e magari anche l’uccellino rosso che finora era apparso solo in costosi set di grandi dimensioni. Nella mia personale scala di valori, 35 euro sono ben spesi per un set come questo, che coniuga bellezza estetica, ingegnosità di costruzione e possibilità di gioco.

60362 Autolavaggio

Ed eccoci a uno dei miei set preferiti di questa lunga carrellata, un’altra novità assoluta. Se fosse uscito l’anno scorso l’avrei preso in un batter d’occhio, visto che mio figlio (ora ha 5 anni) era estremamente appassionato degli autolavaggi e non faceva altro che chiedermi di costruirgliene uno. Nella storia di Lego City non era mai apparso un autolavaggio come set a sé stante prima di questo, se si esclude il n. 1255 del lontano 1999, ma qualcosa era comparso come parte di modelli più grandi, come – per esempio – la Stazione di servizio n. 60232 della sotto-serie 4+ nel 2019 o la grande Autorimessa n. 4207 del 2012 (quest’ultima, ormai, una chicca da collezionisti). Rispetto al passato, comunque, questo autolavaggio, benché di dimensioni ridotte, ha una marcia in più in termini sia di design che di funzionalità.

La struttura è compatta e molto simpatica da vedere grazie alla decorazione a bolle di sapone ottenuta con tile rotonde da 1, 2 e 3 stud di colore bianco e “Light Aqua”. Il realismo del meccanismo di lavaggio è assicurato da due spazzole (nuove e uniche in questa colorazione!) montate verticalmente ai lati su connettori di gomma, un grande spazzolone in posizione orizzontale che si alza grazie a pin lisci (senza friction ridges), e due grandi ventole basculanti montate all’uscita a mo’ di asciugatori. Ma la chicca che riempirà di entusiasmo i bambini sono senza dubbio i due scivoli, montati sul tetto della struttura, con cui si può far piovere la schiuma sulla macchina durante il lavaggio: ancora una volta i designer Lego ci strappano un sorriso con le loro trovate ingegnose!

Il piccolo suv a corredo non ha niente di speciale, a parte la nuova colorazione verde di alcune sue componenti, ma mi sento lo stesso di consigliare fortemente questo set perché è un altro di quelli in cui il matrimonio tra semplicità e intelligenza è arricchito da un prezzo assolutamente vantaggioso (20 euro).

60391 Camion da cantiere e gru con palla da demolizione

Purtroppo mi tocca concludere questa carrellata di nuove uscite con l’amaro in bocca. Questo set, a mio parere, è in assoluto il più deludente di tutti. La sotto-serie “Edilizia”, una di quelle che – secondo me – maggiormente lega il mondo dei bambini a quello degli adulti, è stata veramente maltrattata con questo pasticcio di veicoli bruttissimi e ridicolmente sovrapprezzo. Il motivo non è la fascia d’età: ho una certa esperienza con i set 4+, a casa mia ce ne sono diversi (come detto sopra, ho un bimbo di 5 anni), ma ognuno di essi, nonostante la sua semplicità, ha un aspetto più curato e realistico di questo. Non riesco proprio a capire cosa sia passato per la testa ai designer: forse volevano dare un look più “vintage” oppure “old school” ai macchinari da lavoro? Ma per quello c’è già la serie Classic! Oppure hanno dovuto rispettare dei vincoli di progettazione che a noi comuni mortali risultano imperscrutabili?

Non me lo so spiegare, ma so per certo che allo stesso prezzo (50 euro) si può comprare una Scatola mattoncini creativi grande da 790 pezzi (serie Classic, n. 10698) e con quella si possono realizzare costruzioni migliori di queste.

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