LEGO® 75367 – UCS STAR WARS™ Venator-Class Republic Attack Cruiser – Recensione

LEGO® 75367 – UCS STAR WARS™ Venator-Class Republic Attack Cruiser – Recensione

Ecco l’ultima arrivata nella flotta delle astronavi UCS di Star Wars, l’attesissima Venator. Veicoli risalenti a questo specifico periodo della timeline di Star Wars sono molto poco presenti nella serie UCS e, fino a non molto tempo fa, anche tra i set normali. Grazie alle stagioni conclusive della serie The Clone Wars abbiamo assistito a una rinascita dei set ambientati durante lo svolgimento della guerra dei cloni.

Il set in questione rappresenta una delle astronavi ammiraglie dell’esercito della Repubblica Galattica, le navi di classe Venator venivano infatti usati sia per il trasporto di veicoli e uomini sia per la vera e propria guerra spaziale. L’ultima volta che una Venator venne prodotta in forma di set fu nell’ormai lontano 2009, si trattava di un playset dalle dimensioni molto contenute e realizzato proprio per la linea dedicata alla serie tv The Clone Wars, per ben 14 anni questa classe di vascelli è rimasta senza nuove riproposizioni in una taglia qualsiasi.

Partendo dalla confezione, all’interno della scatola i pezzi del set sono a loro volta divisi in altre due scatole più piccole, sui lati sono presenti alcune foto di una Venator prese direttamente dal terzo film della trilogia Prequel: La vendetta dei Sith. In totale sono presenti ben 4 manuali d’istruzioni, 48 sacchetti di pezzi numerati, 2 sacchetti di pezzi extra large (La targhetta espositiva UCS + le varie ruote di grossa dimensione usate per fare i motori della nave) per un totale complessivo di 5374 pezzi.

Come ogni UCS che si rispetti, anche in questo set è presente l’immancabile targhetta illustrativa del modello (qui direttamente stampata sul Tile) e, come purtroppo ci hanno abituato con i modelli UCS degli ultimi anni, soltanto due Minifigures. In aggiunta possiamo anche notare un brick 4×4 commemorativo per i 20 anni della serie Clone Wars, attenzione però, non si tratta di The Clone Wars ma della serie antecedente dove il “The” non era presente. Nel 2003 infatti veniva pubblicata la serie animata originale della guerra dei cloni, a opera di Genndy Tartakovsky, autore di moltissimi altri cartoni animati dell’epoca, una volta uscita la nuova serie The Clone Wars del 2008 e dopo l’acquisizione dei diritti di Star Wars da parte di Disney, la serie originale è stata declassata a non canonica.

Passando alle Minfigiures, nonostante siano solo due, si tratta di due personaggi di spicco:

Il primo è l’Ammiraglio Yularen, l’ammiraglio a capo della flotta comandata dal Generale Anakin Skywalker, si tratta di una Minifigure inedita di questo set. Nel 2015 venne rilasciata una polybag rappresentante lo stesso ammiraglio, ma si trattava della sua versione più anziana e come ufficiale dell’orami Impero Galattico.

Il secondo è il Capitano Rex in armatura da “Fase 2”, una delle Minifigures Star Wars diventate più ricercate in assoluto negli ultimi anni. L’ultimo avvistamento del Capitano Rex Fase 2 risale al 2013 dove si poteva trovare in un piccolo set, diventato oggi rarissimo. Sulla testa del Capitano è possibile notare la cicatrice lasciata dall’operazione per poter rimuovere il biochip responsabile dell’esecuzione dell’Ordine 66, nota dolente della figure è l’assenza della gonnella in tessuto, caratteristica di tutti i soldati clone appartenenti ai ranghi più alti dell’esercito, un vero peccato che non sia stata inclusa in questo set.

Parlando della Venator, si tratta di un modello enorme, 110 cm di lunghezza per 55 cm circa di larghezza, l’astronave poggia su due supporti integrati e collegati direttamente allo scheletro della nave stessa, è quindi impossibile (se non smontando mezzo set) separare i due sostegni dal resto della Venator.

Il modello è fedelissimo all’originale, utilizza alla perfezione gli stessi identici colori (dark red e light bluish gray). Date le dimensioni davvero notevoli del set, potrebbe risultare problematico riuscire ad attaccare alcune sezioni, come ad esempio i pannelli decorativi che andranno sulla parte inferiore della nave, assicuratevi di poter avere abbastanza spazio di manovra nel luogo in cui state costruendo il set, aiuterà parecchio nella fase d’assemblaggio.

Nonostante la classica targhetta espositiva stile UCS sia stampata, sono comunque presenti degli adesivi all’interno di questo set, si tratta di soli sei adesivi in totale da applicare su pezzi di dimensioni notevoli, è difficile riuscire ad attaccarli in modo impreciso. Date le dimensioni davvero importanti del vascello, si noterà a malapena la presenza di questi stickers sul modello. Detto ciò rimane comunque un peccato il fatto che questi pezzi non siano stampati, stiamo pur sempre parlando di un modello puramente espositivo a fine collezionistico, con un prezzo di listino non poco indifferente.

Sparse lungo tutta la nave sono presenti tantissime decorazioni e texture di ogni tipo, per realizzare tale effetti visivi sono state impiegate svariate tipologie di elementi differenti: dai tile 2×1 a “lingotto” alle semplici clip, dai mattoni in muratura “masonry” dal lato non esposto dei mattoni alle casse di legno delle Minfigures (qui in LBG). Il colpo d’occhio e i dettagli lungo tutta la superficie sono davvero notevoli, aumentano drasticamente il realismo della Venator.

Piccolo dettaglio molto importante (questa volta solo per i designer del set) è il Mattone Rosa, anche in questo modello sono riusciti a nasconderlo all’interno del set, si trova alla base della struttura che regge il ponte di comando della Venator. Per chi non sapesse la storia del Mattone Rosa, esiste una tradizione tra i designer dei set UCS Star Wars, quando riescono a nascondere con successo all’interno di uno di questi set un mattoncino rosa 2×4, l’intero team festeggia l’evento mangiando una torta, complimenti al team per l’ennesimo mattone rosa nascosto con successo (e annesso assaggio di torta)!

Sempre in tema dettagli, sul fianco destro della Venator è possibile notare un piccolo hangar aperto, all’interno è stato inserito un LAAT in miniatura (La Gunship Repubblicana, il principale mezzo di trasporto utilizzato dall’esercito dei Cloni, lo stesso veicolo ricreato per il set UCS 75309) pronto al decollo.

Rimanendo in tema hangar, è necessario evidenziare una mancanza importante, quel tocco in più che avrebbe reso ancora più realistico e accurato questo set. Le astronavi classe Venator sono, come già detto prima, utilizzate per il trasporto di mezzi e truppe, la loro caratteristica principale consiste nel fatto che il ponte di volo delle astronavi si trova esattamente al centro della nave, sotto alle due coperture dark red che corrono lungo tutta la superficie del vascello, dalla punta della prua fino ad arrivare alla torre del ponte di comando. Per far decollare o atterrare le proprie astronavi le due coperture si aprono lateralmente permettendo così l’ingresso o l’uscita dei veicoli, nel set LEGO questa caratteristica fondamentale della nave è assente, non è possibile in alcun modo aprire o chiudere l’hangar principale, un vero peccato.

Così come sono assenti qualsiasi altri tipi di function, sono assenti anche gli interni dell’astronave, non è possibile aprire nessuna sezione per poter vedere un qualsiasi dettaglio interno.

La nota, a parer mio, più grave di tutte risiede nell’aggancio dei pannelli inferiori. In buona sostanza questo è un set che consiste in uno scheletro interno a forma di croce dove vengono poi agganciati i diversi pannelli decorativi, sono in totale otto, quattro per la parte frontale, quattro per la parte posteriore. I pannelli che vanno a coprire il lato superiore poggiano direttamente sullo scheletro della struttura, non hanno quindi alcun problema di stabilità, i quattro che sono invece sul lato inferiore devono lottare contro la forza di gravità.

Per combattere tale forza, i pannelli sono collegati allo scafo utilizzando i pezzi technic in gomma Technic, Axle Connector Double – Flexible Rubber 45590, si tratta di pezzi, appunto, in gomma dove sono presenti due fori passanti per axle, sono presenti due di questi pezzi per ogni singolo pannello + una coppia di balljoint mixel. Siccome la connessione con i balljoint mixel è studiata per essere snodabile e non è assolutamente in grado di reggere da sola un peso simile, serve qualcosa per bloccare questa libertà di movimento e assicurare i pannelli saldamente, per fare ciò hanno scelto di usare i pezzi di gomma technic.

Il problema di questa scelta è che si tratta appunto di pezzi in gomma, questi pezzi devono reggere un peso non indifferente ed essendo elastici sarà solo questione di tempo prima di dover pensare a un possibile rimpiazzo con pezzi nuovi. Per carità, non si sta parlando di vere e proprie rotture o strappature del pezzo dopo un determinato lasso di tempo, ma naturalmente con il passare degli anni l’elasticità dei connettori andrà via via calando, facendo inevitabilmente abbassare leggermente tutti i pannelli dello scafo inferiore.

Nonostante la parte frontale sia quella più decorata, anche il lato posteriore e la zona dei motori si difende bene, gli otto propulsori di diverse grandezze e forme sono infatti realizzati egregiamente grazie all’utilizzo delle grosse ruote e trivelle technic, queste riescono a creare una texture davvero unica.

In conclusione, si tratta di un vascello molto ben curato, dettagliato e rappresentante un periodo della timeline star wars non troppo esplorato (almeno ultimamente), fa sempre piacere, personalmente parlando, vedere altri veicoli provenienti da questa determinata era. Le Minifigures incluse sono estremamente interessanti, ma persistono le problematiche riscontrate durante la disamina della Venator vera e propria, si tratta di problematiche incisive il giusto e che non vanno ad annientare la comunque altissima qualità del prodotto in sé.

Si ringrazia il Gruppo LEGO® per aver fornito a Brick.it Magazine una copia recensione del set. Tutte le considerazioni espresse in questa recensione sono frutto dell’opinione personale dell’autore.

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