LEGO® 31142 – CREATOR 3 IN 1 – Space Roller Coaster – Recensione

LEGO® 31142 – CREATOR 3 IN 1 – Space Roller Coaster – Recensione

Anche oggi ringrazio la LEGO per avermi inviato questo set da recensire. Trattasi di un set CREATOR
dedicato ad un luna park a tema SPACE! Costa 104.99 euro e ci sono 874 pezzi.

La confezione è decisamente grande, da far sgranare gli occhi ad un bambino che deve avere almeno 9 anni per cimentarsi con le istruzioni di questo set. Sinceramente non sono un appassionato della serie SPACE e tanto meno delle giostre in genere e pertanto per me fare la recensione, questa volta sarà una prova davvero dura. Osservando la scatola, mi rendo conto che ci sono almeno 4 personaggi, più una baby MINIFIGURE in tenuta spaziale e persino un personaggio vestito da astronauta il cui casco possiede la classica visiera dorata. Le montagne russe hanno disseminato ovunque dei richiami dell’esplorazione spaziale, tanto è vero che oltre ad una riproduzione del SATURN, si scorge anche uno dei tanti ROVER “ammartati” negli anni sul pianeta rosso. C’è persino una improbabile creatura aliena che sbuca da delle rocce. I vostri bambini lo ameranno sicuramente.
La seconda versione è dedicata ad una sorta di disco volante con due velivoli che gli girano attorno. In
pratica sembra la classica giostra degli aeroplani, ma in stile SPACE. C’è persino un robot ed una postazione per scattare delle simpatiche fotografie. La terza giostra è tra quelle che nella realtà non sopporto per niente, perché mi fa traballare lo stomaco fino quasi a vomitare. È il classico pilone che spinge in altro le postazioni piene di utenti e poi le fa cadere in picchiata libera con tanto di grida assordanti dei malcapitati che stridono ovunque. Di fianco c’è uno SPACE SHUTTLE che potrebbe essere uno di quegli aggeggi che simulano una specie di volo in 3D. Infine è presente una giostrina per i più piccini, molto simile a quelle che potreste trovare persino nei centri commerciali.

IL CONTENUTODELLA SCATOLA
All’interno della confezione troverete nove sacchetti numerati, i quali, secondo le istruzioni, saranno tutti
necessari per completare l’attrazione principale uniti ad altri due pacchetti supplementari non numerati, che contengono una basetta ottagonale e una decina di binari in DARK BLUE. A completare il corredo, si aggiunge anche una PLATE 8×16 in grigio chiaro. Ovviamente i manuali sono tre: uno per ogni modello che dovrete realizzare. Per la mia gioia, non c’è nessuna traccia di adesivi, come di solito sono abituato a non trovare nei set CREATOR 3 IN 1.

IL MONTAGGIO

MONTAGNE RUSSE SPAZIALI
Comincio con l’attrazione principale. Dando uno sguardo alle istruzioni, apprendo che con i primi due
sacchetti comincerò a gettare le basi su cui posare la pista a rotaie. Non vi dico l’entusiasmo che ho. Si nota il mio sarcasmo? Nooo? Meglio, va. Non vi nascondo che le mie aspettative sono molto basse, ma sono aperto a farmi sorprendere, pertanto bando alle ciance e comincio a liberare i mattoncini dalle loro prigioni.
Il manuale mi suggerisce in maniera inequivoca di aprire immediatamente la busta numero uno e la
seguente, oltre a quelle dove ci sono tutte le rotaie. Come prima cosa assemblo la minifigure del baby astronauta e quella del suo papà. Inutile dire che il bimbo col vestito da astronauta è proprio carino, mentre quella del genitore è abbastanza semplice, poiché ha i pantaloni in tinta unita sul DARK TAN ed indossa una blusa aperta, che semi nasconde un maglioncino granata.

Durante lo smistamento, mi balza subito all’occhio che ci sono un sacco di grossi BRICK larghi due STUD: sono pezzi che uso poco nelle mie MOC, come anche i PLATE ROUND 4X4 dei quali ne conto una decina! Di tutto questo “ambaradan” di pezzi, ci sono alcuni ingranaggi che mi lasciano ben sperare su una cosa: forse riuscirò ad imparare qualcosa sulle MOC dinamiche ed ad incastrare insieme qualche meccanismo. In questo frangente sto preparando il movimento del piccolo shuttle spaziale su cui far sollazzare il piccolo astronauta in erba. Nella foto ho separato la parte del movimento con quella dedicata alla vettura che verrà sballonzolata.

Come sospettavo, la preparazione del “terreno” per la pista a rotaie è alquanto noiosa, però posso
garantire che è molto solida e difficilmente si romperà quando cercherete di spostare il set una volta finito. Constato con mio stupore che le istruzioni finora sono impeccabili.

Con la terza e quarta busta si accantona per un attimo il fondo per le rotaie in favore di una sorta di
laboratorio spaziale da posizionare all’interno delle montagne russe. Inoltre faccio la conoscenza di due donzelle spaziali: una in tenuta blu e l’altra con la tuta da astronauta.
Il laboratorio è interessante da costruire e da come si è cominciato, non vedo l’ora di finirlo per ammirarlo e cercare di capire se ci sono delle parti interattive.

Vi ricordate prima, quando mi sono lamentato della presenza dei PLATE ROUD 4X4 e della moltitudine di
BRICK larghi 2 STUD di svariate lunghezze? Ebbene, per fortuna c’è una bella contropartita di pezzi
interessanti, come degli SLOPE grigi di diverse tipologie, oppure TILE di svariate forme e PLATE WEDGE bianchi, senza parlare dei PLATE1x2 con le punte arrotondate e dagli STUD aperti o dei BRICK PALISADE 1X2. Insomma, questo set non lo comprerei mai per farne part-out, però tutto sommato, visto che me lo hanno regalato, ha il suo perché per quanto riguarda lo sfuso.
Il laboratorio o sorta di base lunare è molto curata e c’è persino un giardino al posto del tetto, però
credo che non ci sia nessun tipo di interattività, purtroppo. L’unica cosa giocabile è proprio il grande oblò della serra del giardino, infatti lo si può aprire e chiudere tutte le volte che occorre farlo.

Mi sono divertito nel realizzarlo, sebbene non ci siano tecniche accattivanti. Non sono appassionato di questo genere di cose e tanto meno ho mai fatto una MOC a tema, però ho speso piacevolmente il tempo che ci è voluto per assemblarla.

A conferma dei miei sospetti, il laboratorio non è interattivo, però è in poche parole un luogo obbligatorio di passaggio per gli utenti che vogliono salire sulle carrozze delle montagne russe. C’è una piccola scaletta bianca messa apposta per permettere agli astanti di salire al livello del basamento. C’è persino un tornello realizzato con un’elica che serve per fare la conta di quante persone possono entrare. Dopo aver attraversato il conta persone ci si imbatte in un sentiero bianco che va seguito fino a vedere l’ingresso ovale del LAB. Una volta dentro, si prosegue per alcuni STUD e poi si esce da una seconda porta di pari sagoma della precedente, di seguito ci si deve fermare sulla riga gialla e nera in attesa che arrivi la propria carrozza.

Con la successiva coppia di bustine (5 e 6), si prosegue con la seconda parte del tracciato cu sui poi
posare le rotaie. Vi confesso che sto tribolando un po’ con la preparazione del fondo, anche perché la superficie da seguire si sta ampliando mano mano che sfoglio il manuale, pertanto mi perdo le posizioni su cui agganciare i vari pezzi o non riesco subito a capire esattamente dove devo metterli. Per fortuna che ogni tanto le istruzioni usano delle frecce per evidenziare i punti di giunzione, altrimenti sarebbe molto più difficile. Purtroppo, non sempre ricorrono a questo sistema e molto spesso tocca aguzzare la vista e provare anche a tentoni.

Dopo alcuni agganci di cui non sono proprio sicuro del risultato voluto dai progettisti, mi accorgo d’esser probabilmente giunto alla fine dei preparativi per il basamento cu sui montare le rotaie, tanto è vero che il manuale mi invita a realizzare una roccia dalla quale sbuca una creatura tentacolare.

Come detto in precedenza, in questo set ci sono un sacco di SLOPE grigi, cosa che i costruttori di montagne ed affini ameranno moltissimo.
Solo dopo aver completata l’intera parte bassa della struttura su cui posare le rotaie, incomincio a rendermi conto che l’attrazione occupa una superficie ragguardevole, saranno almeno 50 centimetri per 25, se non di più!

Or dunque, si procede con la successiva coppia di sacchetti (7 e 8).
L’ottavo, è un pacchettino molto piccolo, così tanto che avrebbero potuto inserirlo all’interno del settimo.
Aprendo quest’ultimo, faccio la conoscenza, per la prima volta, almeno per me, del TILE MACARONI 4×4
nella colorazione ORANGE TRANSPARENT!
Come prima cosa, tocca assemblare un LAND ROVER da esplorazione marziana. Le dimensioni sono adeguate allo scopo, cioè intrattenere e sorprendere i bambini che sono al Luna Park. Una volta finito, lo si deve sistemare su una base rotante, così è libero di interagire col suo scenario, che altro non è che una piccola porzione di territorio marziano con alcune rocce sul terreno che deve far finta di prelevare e poi analizzare.

Sapete una cosa? Al contrario delle mie aspettative, creare la recensione di questo set mi sta divertendo un mondo!
Detto questo, procedo a sfogliare le istruzioni, perché adesso è giunto il momento di inserire i pilatri di sostegno delle rotaie. Trovo che ci sia molta cura ed attenzione per quanto riguarda la stabilità dei piloni che vengono tutti rinforzati con un’anima interna di BAR AXLE delle misure specifiche del caso.

Dopo l’aggancio di alcuni di essi, mi occupo di assemblare una mini meteora che si muoverà ogni volta che una carrozza passerà vicino ad essa. Queste sono quelle piccole cose che fanno impazzire i bambini, pertanto, il pargolo che c’è in me ha appena esclamato “Che Figata!”

Finalmente prendo le ultime rotaie e termino l’allestimento della pista ferrata. Non vedo l’ora di provarla facendoci scorrere i vagoncini, però per ora nel libretto ancora non si vede traccia di questi, perciò passo alla costruzione di una meteora molto più grande della precedente, dove al suo interno nascondo un LIGHT BRICK che servirà per illuminare la sua scia incandescente.
Dopo questa chicca, giunge il momento di utilizzare i TILE MACARONI ORANGE TRANSPARENT utili per decorare un altro frammento spaziale che verrà aggiunto di lì a poco. In pratica i designer hanno creato una piccola zona di asteroidi e meteore dove le carrozze dovranno passare senza sfracellarsi. Ovviamente, il disastro preannunciato non si verificherà mai, poiché non è minimamente previsto.

E dopo questo si passa all’ultimo pacchetto, cioè quello col numero 9. Mancano solo più i vagoncini ed
alcuni personaggi, pertanto assemblo le ultime MINIFIGURES che rappresentano due ragazzini con indosso delle magliette a tema SPACE.

Nello scenario delle montagne russe, manca un SATURN, pertanto è giunto il suo momento. Siccome non ho mai comprato quello IDEAS, questo che mi sto accingendo a montare è il più grande che abbia mai
costruito. Di solito faccio piccole versioni in micro scala con dei BRICK ROUND 1X1 ed altri pezzi similari, se volete intendere a quali misure sono abituato con i missili, pertanto sono galvanizzato quanto basta mentre realizzo questo quì.
Oh bene! Scusate la mia esclamazione caduta dal nulla, ma finalmente qualcuno che sa invertire i pezzi, ci ha messo lo zampino. In questo caso è una tecnica molto semplice, perché è sufficiente utilizzare una BAR AXLE. Questa mossa è un gioco da manuale, ma che risolve tantissimi problemi, come nel caso di questo SATURN. Date un’occhiata all’immagine che segue per capire meglio a cosa mi sto riferendo.

Ehilà! Ma i vagoncini quando li dovrò fare? Ogni volta che inauguro un nuovo sacchetto spero sempre che debba costruirne almeno uno, ma anche questa volta non se ne parla, perché adesso è il turno dell’insegna. Uffa! Non vedo l’ora di finire per poterci giocare ah ah ah!
Non vi dico quanto ho schifato questo set quando ho saputo che avrei dovuto recensirlo, ma ora che lo sto assemblando, mi rendo conto che c’è molta cura nei dettagli. Prendete ad esempio l’insegna: poteva essere sufficiente comporre la scritta SPACE, ma i designer non si sono voluti accontentare ed hanno aggiunto un mini SPACE SHUTLE in volo. Non mi sembra vero che lo stia scrivendo, ma questo set mi piace.

Per quanto riguarda le carrozze, mi tocca usare una monoscocca nera che non avevo ancora visto ed
agganciarci delle ruote altrettanto sconosciute per me. Probabilmente è roba vista e rivista, ma non ho mai acquistato o analizzato nel dettaglio nessun tipo di ROLLER COASTER prodotto dalla LEGO. È un genere che non mi interessa minimamente, pertanto ne so davvero molto poco. Vi risparmio il mio “pippone” su quello che penso sui grossi pezzi monoscocca che spesso si usano per le auto o come in questo caso per i vagoncini di questa attrazione, quindi proseguo col montaggio. Le vetture comunque sono 3 e dai pezzi che vedo, dovrebbero essere una diversa dall’altra. In effetti rappresentano una sorta di SPACE SHUTTLE, dove il primo lascia il posto alla cabina, quello che segue alla parte intermedia ed infine l’ultimo ai propulsori.

Finalmente ho finito, ma ho un piccolo disappunto, in quanto la meteora luminosa, nel mio immaginario, credevo che venisse accesa durante il passaggio delle carrozze ed invece no, perché tocca azionarla a mano. Secondo me ci si poteva lavorare su meglio e far sì che l’accensione fosse automatica grazie ad una pressione dei vagoncini, durante il loro passaggio. Detto questo, trovo il set molto bello e dichiaro che la fotografia della scatola non gli rende giustizia. Sono soddisfatto del risultato finale, salvo per il dettaglio della luce ed eventualmente della mancata interazione col laboratorio spaziale. Questi sono a mio avviso i due punti dolenti, anche se il resto è superlativo, a cominciare dalla solidità della struttura che pare indistruttibile, fino ai dettagli sparsi lungo il percorso. Addirittura è stata aggiunta una piccola ciliegina sulla torta: il set è dotato di 5 o 6 TILE ROUND 1X1 luminescenti al buio e credetemi sono spettacolari quando si attivano. Sembra proprio che i vagoncini vaghino fra le stelle in un’avventura impossibile. Ben fatto!

VERSIONE NUMERO DUE

Eccoci qua col secondo modello. Vi ricordate che col set 31141 (quello dell’hotel angolare) mi ero
cimentato a costruire le varianti, “sciacallando” dal modello principale pezzi alla bisogna ? Siccome ho
trovato questo metodo abbastanza frustrante, prima di cominciare, ho smontato completamente tutto
quanto e riposto i pezzi dentro a dei contenitori, dividendoli soltanto per colorazione.
Anche in questo caso, il manuale ci propone di rimescolare i pezzi che compongono le MINIFIGURES per
crearne di nuove ed interessanti. Abbiamo quindi una bella famigliola composta da mamma e papà con
una coppia di ragazzini ed un bimbo nettamente più piccolo.
Si prosegue pertanto con la realizzazione di un simpatico robottino e il recupero dell’astronauta che
mancava all’appello dei personaggi pocanzi nominati.

La scelta di dividere i pezzi prima di cominciare, si sta rivelando vincente. Voi direte che ho perso però del tempo per staccare tutto e separare, ma in verità se aveste come me una moglie ed una figlia ben addestrati a questo compito, capirete che di minuti non se ne perdono affatto ah ah ah.
Dopo aver personalizzato le MINIFIGURES, si procede a ricreare un basamento che potrebbe servire
per la nuova attrazione. Non vi nascondo che questa parte delle istruzioni è parecchio noiosa da seguire.
In questo frangente si sta cercando di usare tutto ciò che non serve, in modo da inserire i pezzi “inutili” come riempimento del basamento in maniera che rimanga più alto e allo stesso tempo resti più stabile.

Dopo ben 20 STEPS, dove si sono usati pezzi appartenenti al nero e alle due tonalità di grigio, finalmente si comincia a toccare qualcosa appartenente al bianco e persino il TILE con la stampa delle strisce giallo e nere. La pedana, secondo me, è pressoché pronta per accogliere il resto della struttura. Sono proprio curioso di vedere quali meccanismi verranno utilizzati per creare la rotazione dei velivoli.
Solo adesso che sto cominciando a mettere su una specie di struttura, mi sto rendendo conto che il
basamento, che ho costruito precedentemente, serve soltanto ad accogliere un alloggiamento destinato all’ingresso degli utenti, pertanto è ancora presto parlare di ingranaggi e velivoli, figuriamoci di piloni e quant’altro. Questa volta il LIGHT BRICK viene montato sul tetto di questo finto laboratorio che sembra destinato come punto di ingresso alla giostra.
Il suo aggancio avviene in maniera intelligente, in quanto dapprima viene posizionato su una sorta di
BRACKET con un foro alla base, buco che coincide con l’uscita della luce del mattoncino luminoso ed in
seguito questi due coincidono col foro del PLATE ROUND 4X4 bianco su cui vengono attaccati. Ogni volta
che si premerà il tastino, grazie a tutti quei forellini, la luce si propagherà all’interno del laboratorio.

Per salire sui velivoli dell’attrazione, le MINIFIGURES dovranno servirsi di una scaletta creata
appositamente. Ho apprezzato il tentativo di farla con l’ausilio di svariati pezzi, anziché usarne una di quelle già pronte come il pezzo col codice 6020 per citarne uno.

Dopo aver posizionato quest’ultima parte, finalmente si comincia con la preparazione del basamento su cui alloggerà la parte principale della giostra. Non vedo l’ora di finirlo in fretta per continuare con cose più interessanti. C’è da dire che anche questa volta è molto robusto e difficilmente si smonterà, quando lo maneggerete sia per giocarci che per spostarlo. Come speravo, è un procedimento abbastanza veloce, perciò comincio a sistemare immediatamente due pilastri neri e poi seguo alcuni passaggi che mi serviranno per realizzare la parte superiore che assomiglia ad una sorta di UFO con all’interno un alieno da un occhio solo. Ovviamente è possibile sollevare la calotta trasparente.

Una volta sistemato il disco volante, verrete pervasi dalla delusione, perché il movimento circolare
della giostra lo dovrete fare a mano, spingendola dolcemente, senza mettere in azione nessun tipo di ingranaggio, pertanto se solo si desiderasse motorizzare il tutto, dovrete sicuramente rivedere molti passaggi per collegare gli ingranaggi specifici al vostro scopo. Con questo set, mi ero fatto l’illusione di imparare qualcosa sull’utilizzo di parti meccaniche ed invece per ora non è ancora successo nulla del genere.
Detto questo, si prosegue con la creazione delle due vetture sui cui inserire le MINIFIGURES. Sono delle
specie di mini SPACE SHUTTLE, leggermente differenti l’uno dall’altro per estetica.

Dopo averli sistemati entrambi sul rispettivo braccio di sostegno, mi viene il sospetto che ormai sono giunto alla fine, infatti mi accorgo solo ora d’esser quasi al termine del manuale. Mancano solo più alcuni
dettagli. Il primo è l’insegna della giostra che altro non è che un grosso cartello con scritto “UFO”, realizzata con dei DOTS bianchi, mentre la seconda è una postazione fotografica ivi le MINIFIGURES possono posare nel tentativo di fare una foto buffa, dove sembra di essere rapiti da un’astronave, circolare ah ah ah.

È inutile dirvi che sono avanzati un sacco di pezzi, troppi, secondo i miei gusti.
Il risultato finale, resta appagante, anche se vi devo confermare che il modello principale è di gran lunga migliore.
C’è da notare, inoltre, che le due navicelle possono inclinarsi per aumentare il proprio raggio di azione,
soprattutto quando la giostra prende velocità. Purtroppo è una cosa che dovrete fare voi a mano, perché i supporti su cui agganciano i veicoli sono uniti con dei PIN TECHNIC leggermente frizionati, pertanto se farete girare velocemente il vostro UFO, difficilmente queste ultime si inclineranno da sole per l’eccesso di velocità. Nonostante sia una versione secondaria, posso concludere che non si sia fatto ricorso a delle soluzioni raffazzonate nel tentativo di arrangiarsi coi mattoncini a disposizione.
Pare che ogni pezzo sia stato pensato apposta per essere impiegato al meglio per ogni variante. Almeno
finora. Vediamo che cosa ne penserò con il terzo modello, non appena lo terminerò di valutare.

VARIANTE NUMERO TRE

Finalmente sono giunto alla fine, o quasi, ah ah ah.

Volendo, le istruzioni suggeriscono nuovamente degli abbinamenti differenti per creare delle MINIFIGURES diverse dalle precedenti. Questa volta, però, non mi diletto e procedo oltre, pertanto comincio col ricreare una giostrina piccola e carina che piacerà molto al baby astronauta. In soli 15 passaggi riesco a finirla senza tanti intoppi. Ovviamente, anche per questa il movimento lo dovrete fare a mano e non sono previste possibilità, senza le dovute modifiche ed aggiunta di pezzi supplementari, di motorizzare il tutto.

La metodologia di costruzione di questa variante, non differisce dalle precedenti, in quanto innanzitutto
bisogna preparare il basamento sul quale si posizionerà l’attrazione e spesso lo si fa usando dei pezzi inutili come riempimento.
Questa volta mi sento fortunato, perciò non arruolo la famiglia nello smantellare il precedente modello e
sciacallo i pezzi che mi servono nel caso non li trovassi tra i quelli inutilizzati. Con mia grande sorpresa, noto che la percentuale di pezzi inutilizzati del modello numero due, viene impiegato per il terzo, sicché la mia caccia al tesoro di mattoncini non è poi così disperata, perché attingo al modello precedente solo lo stretto necessario.
Ad un certo punto, a pagina 32, mi si richiede di inserire il mattoncino illuminato, ma come al solito mi
domando se la sua accensione avverrà in maniera semi automatica oppure toccherà accenderlo
manualmente. Non rimane che attendere e stare a vedere.

Comunque, per il momento, lo sto ricoprendo con una montagna di grossi BRICK e facendo una piccola
prova di accensione manuale, il tastino per illuminare rimane bloccato, pertanto non si riesce più a
spegnere il LED. Ho dovuto prendere una BAR AXLE per cercare di risolvere il problema e per fortuna ce l’ho fatta. Rimango comunque dubbioso sul suo utilizzo.
Dopo ben 51 passaggi, finalmente posso dire di aver terminato il basamento dell’attrazione, pertanto
adesso mi dedico alla costruzione di uno SPACE SHUTTLE sistemato in posizione di lancio per raggiungere l’orbita terrestre. Credo che quest’ultimo sia soltanto una parte decorativa della giostra, ma mai dire mai.

Dapprima ci si deve occupare dei propulsori e la parte del grosso serbatoio di propellente, quello che nella realtà viene poi sganciato. Una volta terminato questo stadio, lo si prende e si aggancia al basamento. In questo frangente si capisce che questa parte del set è soltanto decorativa come sospettavo in precedenza, perché rimane ben agganciato ad una moltitudine di STUD. I passaggi sono semplici e c’è nulla di interessante da segnalare, pertanto si procede spediti col resto del velivolo spaziale.

Inizialmente, costruire lo SHUTTLE, può creare alcuni dubbi, perché molti agganci sono risicati e si affidano a pochi STUD di giunzione, ma più si va avanti e meglio si aggiungono PLATE di dimensioni più ampie per tenere il tutto ben fermo e renderlo quasi indistruttibile. Potete capire dall’immagine seguente il senso del mio discorso. Date un’occhiata alla parte frontale dove ci sono 2 PLATE 2×12 in grigio chiaro che tengono tutto stabile, mentre nel retro sono stati usati i pezzi più strani ed inservibili, che comunque rimangono nascosti e nessuno li vedrà mai più, una volta che la navicella sarà nel suo alloggiamento sulla giostra.

Vi confesso, che mentre lo montavo, mi esaltavo perché ad ogni passaggio si notava sempre più la
vero somiglianza a quello originale della NASA. Tutto sommato è venuto su un bel giocattolino. Inoltre,
questa parte dell’astronave è facilmente staccabile nel caso il bambino di turno volesse giocarci.

Comunque, per ora il BRICK luminoso rimane ancora al suo posto senza la possibilità di poterlo attivare, perché con le mie dita non riesco a raggiungere il tastino. Trovo la cosa un po’ strana e sospetto che forse ho sbagliato qualcosa, però per il momento ho altre cose da fare e quindi procedo oltre.
Bene! È arrivato il momento di mettere i piloni di sostegno che serviranno per la parte principale della
giostra. Ovviamente non è per niente complicato assemblarli, pertanto ci metto pochi secondi e poi rivolgo il mio interesse alla postazione su cui prendono posto gli utenti. Questo frangente delle istruzioni è abbastanza noioso e forse il risultato finale non deve essere proprio dei migliori, anche perché i pezzi
più interessanti sono serviti per lo SPACE SHUTTLE, pertanto ci si deve accontentare con quello che è rimasto. Pare che manchi un pezzo, (guardate il maniglione di sicurezza nella foto seguente) ma per ora lascio correre, perché è già successo più volte che poi lo trovavo in un secondo momento.

Inserisco le poltroncine nel pilone su sui devono scorrere e poi procedo col montaggio del
secondo pilastro che pare serva ad elevare la postazione degli utenti, ma non ci metto molto a scoprire che la mia supposizione è sbagliata, in quanto serve a tenere sospeso l’alloggiamento degli ospiti per poi rilasciarlo col movimento di una leva.
La parte più carina da creare di questi passaggi è stato un piccolo satellite da montare in cima alla
struttura.

Finalmente l’ho terminato, così passo al collaudo e constato che come nella realtà è un’attrazione vietata ai bambini, perché le MINIFIGURES devono stare sedute, cosa che possono fare solo quelle che rappresentano gli adulti, mentre i piccini hanno la gambe fisse e quindi, non potendole piegare, resteranno a guardare finché non cresceranno anche loro. Se date un’occhiata all’immagine soprastante, noterete che ho ritrovato il pezzo mancante del maniglione.

Dopo averci giocato un po’, mi mi sono ricordato che ci sono alcuni problemi col BRICK luminoso, così dando un’occhiata alle istruzioni, mi accorgo che effettivamente avevo sbagliato qualcosa nel montaggio. Per fortuna ho potuto staccare in un blocco unico tutta la parte dedicata allo SPACE SHUTTLE per poter mettere le mani sul basamento cu sui posa. Infine ho preso il mattoncino con il LED luminoso per metterlo nella posizione corretta, dato che lo avevo semplicemente girato al contrario. Quando ho terminato questa piccola revisione è stato un attimo capire come attivarlo. Anche in questo caso è sufficiente schiacciare il tastino apposito.
Che dire, questa versione è molto più bella della precedente che proprio non mi aveva convinto. Anche
stavolta segnalo l’assenza totale di meccanismi, pertanto ogni movimento è completamente manuale.
Il modello è però molto interessante e se non ci avessero pensato a crearlo nel 3 in 1, sarebbe stato un peccato, perché è abbastanza credibile ed appetibile da farne addirittura un set per conto suo. Potrei azzardarmi dal suggerire ai fanatici dei luna park di acquistare due confezioni, in modo da avere questa versione più quella delle montagne russe e con le rotaie e i pezzi in più, cercare di raddoppiare il percorso di quest’ultime.

GIUDIZIO FINALE

Tutto sommato, siccome ero un po’ prevenuto in merito alle giostre, devo dire che questo set è molto gradevole sia come mezzo per passare il tempo giocandoci che nel montarlo. Nel realizzare questi modelli mi sono rilassato moltissimo e non l’ho trovato per niente complicato. Per quanto mi riguarda, trovo i meccanismi di movimento troppo semplici, dato che in alcune confezioni, dedicate alle giostre FRIENDS di mia figlia, ho trovato dei meccanismi molto più ben fatti e pronti per essere motorizzati, cosa che di questo set proprio non si può confermare. Inoltre, mi sarebbe piaciuto che il LIGHT BRICK si fosse potuto attivare in maniera interattiva col passaggio dei vagoncini delle montagne russe ad esempio o con gli alloggiamenti delle altre attrazioni. Detto questo, promuovo quasi a pieni voti e ne consiglio l’acquisto, perché vale i soldi che vengono richiesti.

Si ringrazia il Gruppo LEGO® per aver fornito a Brick.it Magazine una copia recensione del set. Tutte le considerazioni espresse in questa recensione sono frutto dell’opinione personale dell’autore.

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