Lego® 42167 – Technic – Camion della spazzatura Mack® LR Electric

Lego® 42167 – Technic – Camion della spazzatura Mack® LR Electric

Un gradito ritorno

Un set Technic che fa centro da (quasi) tutti i punti di vista! A 6 anni di distanza dal fenomenale Mack® Anthem 42078, Lego rinnova la collaborazione con il produttore americano per portare sulle nostre strade di mattoncini un bellissimo camion della spazzatura pieno di funzioni interessanti che, secondo me, indica la via da seguire per i futuri set della linea Technic. Eccone tutti i dettagli.

Carta, cartone & co.

Le prime immagini della scatola di questo set trapelate qualche settimana fa mi avevano intrigato parecchio: sul fronte si vede il camion mentre le sue pinze afferrano un bidone della spazzatura, sul retro – insieme alle immagini delle altre funzioni – si vede che tale bidone verrà sollevato per scaricare il suo contenuto all’interno del cassone, ma l’esatto funzionamento di questo meccanismo resta assolutamente oscuro. Non resta che aprire la confezione e mettersi rapidamente all’opera per svelare il mistero.

Il contenuto della scatola mi sorprende ancora: ecco le buste di carta! Le abbiamo già incontrate in altre nostre recensioni dei nuovi set 2024 (per esempio questa), ma per me è la prima volta che le prendo in mano. La prima impressione è un po’ comica e un po’ nostalgica: mi ricordano le buste del purè di patate in fiocchi che mia mamma comprava quando ero bambino. L’unica differenza è che quelle Lego stanno in piedi da sole e sono decorate con tanti bei pezzi Technic.

Superato il momento di amarcord culinario, guardo il resto del contenuto. Oltre alle 4 buste bianche trovo un manualetto di istruzioni abbastanza corposo (138 pagine, giustificabili visto che il set contiene 503 pezzi) e il foglietto degli adesivi. Poiché è un set con licenza, gli adesivi sono assolutamente inevitabili; questi sono 18, tutto sommato poteva anche andare peggio.
Alla fine del manualetto, prima della lista dei pezzi, c’è una doppia pagina di foto tra cui ce n’è una del camion reale. Qui scopriamo che il grande adesivo che ricopre la fiancata del cassone riproduce esattamente la decorazione del vero Mack® LR elettrico preso a modello. Si può anche osservare che la livrea scelta da Lego, però, contiene molte parti verdi che nella realtà sono totalmente assenti. Secondo me questo è un riferimento al rimorchio del set n. 42078, nel quale i colori verde delle gru e bianco del cassone offrivano un grande contrasto con i grigi e il nero del resto del modello (vedi foto).

Fase 1: sorprese a go-go

All’apertura della prima busta ho una sorpresa anti-climax: le parti piccole sono confezionate in una tradizionalissima e non-sostenibilissima bustina di plastica. Vabbè, viviamo ancora in un mondo imperfetto. Il primo passo della costruzione, comunque, mi risolleva l’animo con un bel liftarm modificato con fori perpendicolari di lunghezza 15 di colore dark bluish gray. Wow! L’unico altro set in cui è presente questo pezzo è la mastodontica Gru cingolata Liebherr LR 13000 n. 42146. Buona notizia per tutti gli shop di BrickLink e per tutti gli AFOL dediti alle MOC Technic, che così non dovranno spendere cifre folli per accaparrarsi questi utilissimi pezzi!

Andando avanti con l’assemblaggio mi imbatto in un’indicazione assai curiosa: al passaggio 4 c’è un riquadro che avverte di usare il liftarm 1×2 con fori per pin e axle invece di quello di gomma con due fori per axle (vedi foto), però in questa busta i pezzi di gomma non ci sono e, quindi, non c’è alcuna possibilità di sbagliarsi. Che sia un eccesso di prudenza rivolto a quegli entusiasti che aprono tutte le buste insieme e mescolano il loro contenuto per riprovare l’ebbrezza delle costruzioni nello stile di quando erano bambini e ancora non veniva impiegata la numerazione delle buste? Nah, sarà sicuramente una svista.

Proseguendo con la costruzione si assemblano lo chassis e lo sterzo, che utilizza i nuovi connettori n. 2393 introdotti all’inizio di quest’anno e già incontrati proprio nella stessa configurazione per realizzare lo sterzo del Camion ribaltabile 42147. Qui, però, il collegamento con l’axle che spunterà da sopra la cabina è realizzato in modo molto insolito: sembra un po’ traballante, ma in realtà è sufficientemente solido e funzionale (vedi video).

Nei passaggi successivi si costruiscono: l’interessante meccanismo che ribalterà il cassone per lo scaricamento dei rifiuti (vedi video), i due sedili verdi della cabina quasi in scala mini-fig, e infine una complicata struttura di cui, per ora, non si capisce neanche lontanamente la funzione. La costruzione si fa sempre più intrigante!

Fase 2: più difficile del previsto

Aprendo la seconda busta ho una sorpresa opposta a quella della busta precedente: anche i pezzi piccoli, qui, sono stati messi dentro a bustine di carta. L’entusiasmo iniziale svanisce subito, non appena apro la prima: il taglio sul bordo per l’apertura facilitata ti costringe ad aprire la bustina quasi nel centro, con il rischio di far saltare per aria tanti bei pezzettini piccoli piccoli che hanno molta voglia di andare a nascondersi sotto ai mobili e negli angoli più inarrivabili. Meglio procedere all’apertura con cautela…

La costruzione riprende con un’altra novità: un liftarm con fori perpendicolari di lunghezza 7 colorato di bianco. Di questi pezzi con la nuova colorazione, in questo set, se ne trovano ben 3! Il primo viene usato per la parte inferiore del muso del camion, a cui verrà fissato poi il paraurti. Al pannello decorato con tre adesivi che funge da frontale viene anche fissata una bizzarra struttura che dovrebbe rappresentare la plancia di guida con i due volanti, un dettaglio che possiamo osservare nella foto del camion reale alla fine del libretto di istruzioni. Dico che è “bizzarra” perché quegli axle neri lasciati scoperti ai lati danno l’impressione che il camion venga guidato con una specie di largo manubrio. E infatti mio figlio, totalmente all’oscuro delle mie impressioni, mi ha prontamente chiesto: “Ma perché c’è un manubrio lì davanti?”. Ecco uno spunto per migliorare il set! Nel video sotto si può vedere la mia soluzione per aggiungere dei volanti più realistici.

Il resto della cabina di guida viene assemblato nei successivi passaggi. Trovo molto carine le due tile in metallic silver che simulano gli specchietti laterali. Un’altra caratteristica molto interessante e totalmente inaspettata sono gli sportelli funzionanti (vedi video), che non erano stati inclusi né nelle foto sulla scatola né in quelle alla fine del libretto: che bella sorpresa!

Dopo aver completato la cabina si passa al retrostante vano delle batterie, realizzato con due Technic panel curvi di colore grigio decorati con adesivi. La scelta di questi pezzi mi desta un po’ di perplessità perché questa parte del camion non dovrebbe essere curva e rientrante ma dovrebbe essere perfettamente in linea con il resto della fiancata. Il problema è che non esiste un Technic panel dritto delle dimensioni adatte per questa sezione, quindi i designer si saranno trovati di fronte alla scelta tra i panel curvi esistenti su cui applicare un singolo adesivo oppure una struttura realizzata con pezzi System, oppure ancora una serie di liftarm dritti affiancati l’uno all’altro che sarebbero stati fedeli al modello di camion reale, ma che avrebbero richiesto un insieme di adesivi spezzati da applicare individualmente per ricomporre le immagini delle scritte “MACK ELECTRIC” e la griglia di aerazione. In definitiva sono contento che alla Lego abbiano deciso di non utilizzare troppi pezzi non-Technic e di non sovraccaricare ulteriormente di adesivi questo set, pur sacrificando il realismo.

Al punto 94 finalmente inizia la costruzione della parte che mi interessava di più: le pinze che sollevano i bidoni dei rifiuti. Questa sezione inizia a complicarsi abbastanza rapidamente e già dopo alcuni passaggi mi rendo conto che avere un altro paio di mani mi tornerebbe utile. Chissà se i bambini di 8 e più anni riusciranno a farcela da soli! Il meccanismo è molto ingegnoso e utilizza un pezzo assolutamente nuovo: un Technic knob cog (parte n. 32072) con il foro per axle ruotato di 45 gradi. Grazie a questa variazione, i due bracci della pinza possono essere allineati e muoversi contemporaneamente in modo simmetrico (vedi video). In questa fase intermedia della costruzione il movimento non è ancora fluido ma, dopo aver messo al suo posto l’intera sezione e aver aggiunto un piccolo elastico, il gioco è fatto. Geniale!

Fase 3: colpo di scena

I primi dieci passaggi sono dedicati alla costruzione del vassoio che incanalerà la spazzatura verso il cassone. È una struttura semplice realizzata interamente con pezzi System: era proprio necessario? Non si poteva ottenere lo stesso risultato con pezzi Technic? Se avrò mai l’occasione di incontrare uno dei designer di questo set, spero di ricordarmi di fargli queste domande.

Nei passaggi successivi si completa l’altra fiancata del camion coprendo i meccanismi con panel e liftarm e aggiungendo l’adesivo che indica le funzioni in corrispondenza delle relative manopola nera e leva arancione.

Si prosegue costruendo la copertura del sistema di caricamento dei rifiuti, una semplice struttura che non crea né particolari problemi né brividi di piacere. La fase 3 si conclude con una inaspettata anticipazione: è già arrivata l’ora di montare le ruote! Queste sono sempre state l’ultimo elemento da aggiungere in tutti i set di veicoli che io abbia mai incontrato, una specie di ciliegina sulla torta: perché anticiparne il montaggio? Aggiungo anche questa all’immaginaria lista di domande da rivolgere ai designer.

Inoltre, guardando il camion di profilo con le ruote montate, salta subito all’occhio la differenza tra i colori degli axle usati per le ruote anteriori e posteriori: ben tre colorazioni diverse! Bastava montare un axle di lunghezza 9 in light bluish gray anche sul retro e si sarebbe ottenuta una colorazione più omogenea. Questa osservazione non la metto nella lista delle domande, la piazzo in quella delle critiche.

Fase 4: perplessità

L’ultima fase è, ovviamente, dedicata al cassone. Qui ci si aspetterebbe un assemblaggio scorrevole, visto che sostanzialmente si tratta di costruire una scatola rettangolare con qualche adesivo, ma a metà costruzione si incontra un piccolo errore nelle istruzioni che movimenta l’esperienza. Al passaggio 178, infatti, compaiono due pin neri sul bordo del pannello senza essere stati segnalati nel riquadro delle parti, nel passaggio successivo essi scompaiono, e infine riappaiono correttamente segnalati al punto 180. Niente di grave, si intende, ma è comunque una svista sorprendente.

Mi sono appena ripreso dal precedente shock, ed ecco arrivarne un altro: al punto 192 si inserisce l’axle che incerniera il portellone del cassone, ma una delle sue estremità rimane scoperta. Quattro passaggi dopo, la costruzione del camion è già finita, ma quell’axle viene inspiegabilmente lasciato asimmetrico e incompleto. Per un attimo do il beneficio del dubbio ai nostri cari progettisti Lego: il portellone deve aprirsi il più facilmente possibile quando viene inclinato il cassone, quindi quell’axle forse è stato lasciato libero da parti che ne avrebbero aumentato la frizione e avrebbero reso meno fluido il suo movimento. Poi, però, mi accorgo che tra la parti avanzate ci sono proprio un distanziatore (spacer ovvero liftarm 1×1) e una boccola. La tentazione è troppo forte: in pochi secondi li monto sull’estremità dell’axle che era rimasta scoperta e verifico se l’aggiunta di quei due pezzi ostacola l’apertura. Assolutamente no: il portellone si apre senza alcuna fatica (vedi video) e, inoltre, è molto più carino da vedere. Ahi ahi ahi, devo aggiungere un altro punto alla mia lista delle critiche!

Gli ultimissimi passaggi sono dedicati alla costruzione del bidone dei rifiuti e al suo riempimento di tile round 1×1 blu e rosse: una spazzatura veramente strana! Ora non resta altro che testare il funzionamento del camion. Ecco qui tre prove:

1) con i rifiuti ufficiali del set (cioè 6 tile round 1×1);

2) con tutti i pezzi avanzati dalla costruzione (bidone strabordante);

3) con solo alcuni dei pezzi avanzati (bidone riempito fino all’orlo).

Si può chiaramente osservare che il meccanismo funziona egregiamente quando il bidone non è né troppo pieno né troppo vuoto. Nel primo caso, infatti, i rifiuti cadono fuori non appena il bidone viene sollevato e inclinato, mentre nel secondo caso essi tendono a fermarsi sul vassoio di raccolta, il quale non è sufficientemente inclinato per farli scivolare dentro al cassone senza intoppi.

Il verdetto

Nonostante le sviste, i piccoli difetti, le mie critiche e perplessità, ritengo che questo set sia assolutamente fantastico, soprattutto considerando che il prezzo è solo 35 euro. Per questa cifra, infatti, si acquista un set che:

  1. ha molte funzioni e possibilità di gioco;
  2. ha un aspetto realistico, anche a prescindere dagli adesivi, e molto gradevole;
  3. ha dimensioni medie e proporzioni che permettono di realizzare una costruzione dettagliata e senza buchi, pur non utilizzando un gran numero di pezzi System;
  4. nonostante il marchio in licenza, il prezzo è ragionevolmente contenuto;
  5. contiene tecniche costruttive interessanti e diversi pezzi nuovi, rari e in nuove colorazioni;
  6. nonostante l’assenza di un modello alternativo ufficiale (vedi il mio precedente articolo a riguardo) offre vari spunti di personalizzazione, oltre a una quantità e una varietà di pezzi che faranno la gioia di molti utenti di Rebrickable.

Il Camion della spazzatura Mack® LR Electric 42167 sarà in vendita a partire dal prossimo 1° gennaio ad un prezzo di 34,99 Euro.

Si ringrazia il Gruppo LEGO® per aver fornito a Brick.it Magazine una copia recensione del set. Tutte le considerazioni espresse in questa recensione sono frutto dell’opinione personale dell’autore.

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